lunedì 7 novembre 2016

"Amici di Shalom", da sempre accanto agli ospiti della Casa Alloggio di Ponzana di Casalino

Un cammino, sin dalla sua nascita, parallelo a quello di Casa Shalom, la struttura che a Ponzana di Casalino, dall’aprile del 2002, segue e accoglie persone colpite dall’Aids. Soprattutto quei malati che non abbiano punti di riferimento famigliari o abitativi e che non necessitino di particolari cure ospedaliere, ma che abbiano l’urgenza di un’ospitalità anche solo per periodi brevi.
E’ quello che guida, da ben 13 anni (traguardo tagliato a ottobre), l’attività di una significativa realtà del volontariato novarese. Stiamo parlando dell’associazione “Amici di Shalom”, presieduta da Elsa Occhetta e nata nell’ottobre del 2003.


Obiettivo dell’associazione, fornire un aiuto concreto a don Dino Campiotti, fondatore di Casa Shalom. Una vita, dunque, quella degli “Amici di Shalom”, che corre parallela a quella della casa alloggio immersa tra le campagne novaresi. Una struttura, la cui storia ha origine nel 1996, quando la Diocesi di Novara e l’Istituto di Sostentamento del Clero, ognuno per la sua parte, cedono in comodato d’uso gli edifici e l’area circostante all’associazione Comunità Villa Segù Onlus per insediarvi una casa alloggio per malati di Aids. Si affida l’incarico di stendere il progetto della casa allo studio dell’architetto Pio Occhetta e nella primavera del 2002 il sogno si concretizza e, alla presenza dell’allora vescovo, monsignor Renato Corti, Casa Shalom inizia ad accogliere i suoi primi ospiti.
«Il prossimo anno Casa Shalom – spiega Elsa Occhetta – compie 15 anni di vita. L’associazione è nata poco dopo l’apertura e quest’anno festeggiamo i 13 anni di attività. Il nostro obiettivo principale è quello di dare una mano alla casa, al suo funzionamento e accompagnare gli ospiti».
Il nome, come viene spiegato anche sul sito web della struttura, è “Amici di Shalom”, «perché tutti quelli che sono amici di don Dino, sono anche amici di Shalom. Il nostro obiettivo, da subito, è stato quello di accompagnarlo nell’avventura che ha intrapreso 14 anni fa con grande sacrificio. Un’avventura ‘faticosa e inquietante’, ma umanamente arricchente e allo stesso tempo entusiasmante».



L’associazione guidata dalla presidente Occhetta promuove progetti e iniziative a favore della casa alloggio e non solo, da eventi di raccolta fondi a feste per gli ospiti. Qualche sabato fa, a Casa Shalom, si è svolta la giornata del volontario, dedicata appunto ai soci e volontari dell’associazione, pomeriggio in cui si è svolta una festa, cui hanno partecipato tanti amici della struttura di Ponzana e occasione nella quale si sono rinnovate le quote associative e, probabilmente, c’è stato qualche nuovo ‘acquisto’, qualche nuovo socio-volontario che ha voluto iscriversi e fare parte dell’associazione. «Siamo qui da 13 anni – ha riferito Occhetta nel suo intervento – Giorno dopo giorno siamo riusciti a costruire nuove relazioni, a dare vita a iniziative, abbiamo imparato a sognare la vita e il suo domani in modo diverso, meno ansiogeno e più carico di speranze. Un traguardo che ci suggerisce un modo sempre nuovo di dare senso al nostro essere volontari in una casa per malati di Aids. La presenza giornaliera dei volontari in una struttura come Casa Shalom è fondamentale. Una presenza preziosa per gli operatori e gli ospiti. Nella nostra attività – spiega la presidente – siamo compagni di viaggio, condividendo fatiche e momenti di serenità con chi, forse, crede di non contare nulla e di essere giunto al capolinea. Questo il compito fondamentale dell’associazione e dei suoi volontari. Un impegno, una presenza giornaliera, in cui ci vuole costanza, coraggio, organizzazione e tanto, tanto entusiasmo».


Un sostegno, dunque, alle attività della casa, ai malati accolti nella struttura e agli operatori. «Anche quest’anno abbiamo promosso la festa di Natale con scambi di regali per gli ospiti, la festa di Primavera con la vendita di bonsai in collaborazione con l’Anlaids (associazione nazionale contro l’Aids), abbiamo partecipato al Banco farmaceutico, alla Caminada par Nuara promossa dai Lions Club a favore dei bambini autistici alla Tre pedaladi par i riseri organizzata dagli Alpini e alla tradizionale castagnata in piazza Duomo, sempre con gli Alpini e a favore di Casa Shalom. Abbiamo poi promosso per gli ospiti visite a mostre, uscite in piscina, al mare, in montagna al cinema». E ancora momenti di convivialità, come la festa proprio a Ponzana del 60° di matrimonio di due volontari. «Come ogni anno, poi, cerchiamo di dare una mano a chi forse sta peggio di noi. Abbiamo così aiutato i bambini malati di Aids di un centro in Etiopia e abbiamo dato una mano al micro-nido Primi Passi della Caritas, frequentato da bambini di molte nazionalità e che si trovano in difficoltà economiche. Un sostegno è stato dato anche all’Emporio solidale della Caritas. Oltre, quindi, a essere di sostegno agli ospiti e alla Casa di accoglienza, ci preoccupiamo di promuovere una cultura della solidarietà, per essere di integrazione ai servizi sanitari, socio-assistenziali, educativi e culturali».


Una realtà, gli “Amici di Shalom”, che a oggi conta, tra soci che sostengono l’attività economicamente, che danno consigli e suggerimenti per nuove iniziative, e volontari attivi settimanalmente nella Casa di Ponzana di Casalino, 170 iscritti. Complessivamente sono 30 i volontari che si alternano, di notte e di giorno, in base a precisi turni, nella struttura diretta e fondata da don Dino Campiotti.
L’associazione è una onlus e ha un Consiglio direttivo composto da sei persone, ha uno statuto, è iscritta al Centro Servizi per la provincia di Novara e all’albo Provinciale e Regionale del volontariato. Ha sede in via della Chiesa 3, proprio dove si trova la Casa Alloggio che ospita i malati di Aids.
«L’aiuto dell’associazione e dei suoi volontari – aggiunge don Campiotti – è fondamentale per la vita di Casa Shalom. Ci aiuta anche per ampliare i rapporti con l’esterno. Guai se non ci fossero i 30 volontari che settimanalmente stanno qui da noi, accompagnando gli ospiti, ascoltandoli. Al momento sono una decina gli ospiti della Casa», ospitati in camere singole e doppie, tutte dotate di servizi igienici autonomi. Una struttura riconosciuta dalla Regione come presidio socio assistenziale, con spazi comuni e per lo sviluppo di laboratori e attività creative, oltre ad aree verdi per attività ludico sportive.


La festa è stata animata dall’esibizione del gruppo de “I barlafus” e da un rinfresco per tutti i partecipanti.

Monica Curino

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