lunedì 12 dicembre 2016

Associazione Parkinson Insubria di Novara: accanto ai malati e ai famigliari


La prima a sinistra è la presidente Adriana Rossi; al suo fianco Cesare Ponti, presidente della Fondazione Comunità del Novarese onlus e Giuseppe Nobile, presidente FCN

Un’associazione con una storia ancora breve, ma con un percorso già molto importante, soprattutto per quanto sta facendo per tutti coloro che, ogni giorno, si trovano a fronteggiare personalmente, per famigliari o anche per amici, il Parkinson, malattia neurologica degenerativa più diffusa dopo l’Alzheimer.
Una patologia che colpisce mediamente persone al di sopra dei 50 anni, con una lieve prevalenza tra gli uomini. Dati recenti segnalano una presenza in Italia di 400mila malati, con casi nuovi ogni anno tra gli 8 e i 10mila.
E’ l’Associazione Parkinson Insubria sezione di Novara (As.P.I.), presieduta da Adriana Rossi e attiva in città da otto anni circa. «La fondazione vera e propria - spiega la presidente – risale al 2008. Abbiamo poi iniziato a lavorare concretamente, portando avanti progetti e iniziative, a partire dal 2009. Il nostro obiettivo è quello di aiutare i malati di Parkinson e i famigliari. Molti dei nostri soci sono anch’essi malati, altri sono famigliari e amici, che hanno voluto aderire al nostro progetto». Una realtà che si è iscritta all’anagrafe delle Onlus nel febbraio 2009 e che poi è stata registrata nell’ottobre 2011 anche alla sezione provinciale di Novara del Registro regionale delle organizzazioni di volontariato. Come si legge anche sul sito dell’associazione (http://parknov.sitiwebs.com/page3.php), è stata fondata grazie all’iniziativa dei medici della Clinica universitaria neurologica dell’ospedale Maggiore e all’aiuto di altri volontari della sezione varesina dell’As.P.I.
«Siamo presenti soprattutto sul territorio di Novara e dei comuni limitrofi – continua Rossi – Facciamo parte dell’Associazione Parkinson Insubria con le sezioni con sede a Cassano Magnago, Legnano e Varese. Molti i nostri obiettivi, tutti in una stessa direzione: mettere al centro il malato di Parkinson. Cerchiamo di andare incontro alle loro necessità, così da migliorarne la qualità di vita. Non solo. Diamo sostegno e supporto informativo ai famigliari, con incontri, iniziative, eventi di sensibilizzazione. Siamo attivi, inoltre, con richieste e proposte alle Amministrazioni locali, per portare a dare vita a servizi e prestazioni migliori e più consoni a un malato di questa patologia». In tema di sensibilizzazione, convegni, incontri, volti ad approfondire e far conoscere i diversi aspetti della malattia, tanto sotto l’aspetto riabilitativo quanto su quello medico-terapeutico, «incontri – rileva la presidente – in cui spesso intervengono medici conosciuti, che illustrano le ultime novità». L’associazione lavora a stretto contatto anche con i presidi ospedalieri dedicati. «L’obiettivo è accompagnare i malati e i famigliari, alleviando, nel possibile, ogni problema, ogni difficoltà».


Alla Run for Parkinson's edizione 2016

Diverse le attività andate in scena durante il 2015. L’Associazione ha preso parte a due mercatini, occasione per farsi conoscere maggiormente ai novaresi. «E’ continuata poi la ginnastica adattata, che svolgiamo due volte alla settimana – riferisce Rossi – in due palestre diverse, all’Alcarotti e al Terdoppio, per offrire maggiore possibilità di frequenza ai soci. Siamo riusciti anche a presentare due progetti alla Fondazione Comunità del Novarese onlus, che li ha approvati e che quindi ci darà una mano a sostenere alcune spese. In primavera ci sono stati una serie di gruppi d’incontro, sia per i malati sia per i famigliari, guidati da una psicologa. Abbiamo proseguito negli incontri settimanali del lunedì ed è continuata la sinergia con i medici di riferimento. Un risultato importante è stata la convenzione che abbiamo ottenuto con l’ospedale, un protocollo che ci permetterà di far conoscere la nostra realtà a chi frequenta il nosocomio novarese». L’As.P.I. dispone anche di un fisioterapista che offre prestazioni a domicilio a prezzi contenuti. Sono state stipulate convenzioni con negozi ed enti per ottenere sconti e agevolazioni. Per il 2016 sono state replicate queste stesse attività e l’associazione ha preso parte, come ogni anno, alla Giornata nazionale del Parkinson, in programma l’ultimo sabato di novembre. Per l’occasione si è svolto un importante convegno.
Tra gli eventi principali anche la Run for Parkinson’s, che anche quest’anno ha registrato un ottimo risultato di partecipanti.

Rossi e l'ex assessore Pirovano con i vincitori della Run for Parkinson's 2016
Un anno, il 2016, che ha visto un’importante crescita tra i soci: «Siamo ormai oltre un centinaio. Soci che sono anche volontari. Quelli attivi sono poi mediamente una trentina». Questi i riferimenti dell’associazione: 032156303; 3332136239 e parkinson.novara@gmail.com.

Monica Curino

Sei anni di "Tenda di Sara": a Novara un aiuto all'infanzia e alla maternità


Ha recentemente tagliato il traguardo dei sei anni di vita e, ogni giorno, cresce ed è a disposizione di chi – nella città di Novara e non solo – vive in difficoltà.
Stiamo parlando de la “Tenda di Sara”, centro polivalente di sostegno alla maternità e all’infanzia e a favore di chi vive in difficoltà, edificio che ha sede in via Azario 4, in pieno centro città. La struttura è stata inaugurata il 12 settembre del 2010 e mano mano si è arricchita di azioni a favore del prossimo.
Nelle scorse settimane è stato celebrato questo importante traguardo dei sei anni di vita. Una giornata in cui è stata apposta anche una targa per ringraziare Antonio Gonella, che donò la casa alla parrocchia di S. Eufemia per opere di bene, nella stessa occasione si è salutato don Federico Sorrenti, coadiutore delle Parrocchie Unite del Centro città, che all’interno della “Tenda di Sara” ha operato e che, dal primo settembre, è diventato parroco di Cerano.



A introdurre il pomeriggio, don Natale Allegra, parroco delle Parrocchie Unite del Centro città. Presente anche Daniela Sironi, responsabile della Comunità di S. Egidio, realtà attiva alla “Tenda” sin dall’inizio con l’Ambulatorio di Pronta accoglienza (per il quale c’erano la responsabile, suor Carla Miloni, suor Candida, tanti volontari e Mercedes Landires, anche responsabile amministrativa dell’edificio) e alle Parrocchie del Centro.
«Oggi – ha detto don Allegra – siamo a celebrare tre momenti importanti: i sei anni della struttura, la posa nell’androne di una targa di ringraziamento per Antonio Gonella e il passaggio di don Federico, che è stato con noi 13 anni, a Cerano. Abbiamo fortemente voluto la targa per il signor Gonella, che, a metà anni ’80, ha donato questa casa affinché la utilizzassimo a scopo educativo, che potesse servire all’attività dell’oratorio e a compiere attività benefiche. E’ quanto stiamo riuscendo a fare dal giorno dell’inaugurazione. Tutti gli anni celebriamo una messa in suo onore e della sua famiglia. Con la targa vogliamo ringraziarlo ulteriormente. Questo centro, reso possibile grazie alla sua donazione, ha un carattere molto innovativo, sin dai suoi inizi».



A spiegare la storia della “Tenda di Sara”, Sironi: «L’inaugurazione risale al 2010, ma il lavoro e la volontà di aprire questa struttura risale ad altri sei anni prima. Era un luogo che volevamo diventasse un posto dove la gente potesse crescere, superare le difficoltà e costruire la sua vita – ha detto - Ecco che così ci siamo occupati di bimbi e mamme, passate per “Casa Elisa”, appartamento che è stato gestito dalla Comunità per minori Santa Lucia sino a circa un anno fa (l’istituto di via Azario 18 ha operato sin dall’apertura all’interno della “Tenda”, poi, disponendo di un altro spazio, l’attività si è spostata in un’altra sede, ndr). Le Parrocchie Unite del Centro si occupano del catechismo e di seguire i ragazzi dell’oratorio. Noi all’interno della casa abbiamo le lezioni della scuola d’italiano e nell’alloggio prima gestito dal Santa Lucia, ribattezzato la “Casa di pace”, ospitiamo profughi siriani, che accogliamo con i corridoi umanitari di S. Egidio. E’ una casa che dà opportunità a genitori e bambini. Sei anni vissuti senza clamore, nei quali abbiamo aiutato chi era in difficoltà. Un ricordo, in quest’occasione, va a suor Nemesia. Senza di lei non avremmo potuto fare molto. E’ stata una ‘spalla’ importante nel portare avanti questo progetto insieme a Emanuela Rossi, all’epoca direttrice della Comunità Santa Lucia e a don Allegra e a molti altri, che hanno creduto nel progetto».



L’Ambulatorio di pronta accoglienza si occupa invece del Centro per l’infanzia Santa Giovanna Antida, che si trova al piano terra della casa e che si occupa di distribuire alimenti, vestiario, latte per i bambini, giochi, passeggini e quanto viene donato alla struttura. Si occupa di piccoli tra 0 e 3 anni e 11 mesi e aiuta le mamme. «Dal 2010 abbiamo distribuito vestiario e giochi ad almeno 10mila bimbi – spiega Landires – 1.800 ne abbiamo aiutati quest’anno. Per il servizio di distribuzione latte e pannolini sono 7mila i piccoli aiutati, 1.500 solo quest’anno. La nostra è un’attività continua. Insieme aiutiamo chi vive nel disagio».




Monica Curino